domenica 1 aprile 2012

Uomini casalinghi: invasione di campo o rivoluzione?

Se pensate che l'effettiva parità tra uomo e donna sia ancora lontana, potreste ricredervi nello scoprire che c’è già qualcuno che è andato oltre gli schemi classici ribaltando completamente la situazione. Sono gli uomini casalinghi, coloro che restano a prendersi cura della casa e dei figli mentre le compagne lavorano e provvedono alla famiglia anche e soprattutto da un punto di vista economico.

Quello dei casalinghi è un fenomeno in ascesa dettato da necessità o scelta. Per capire meglio la situazione italiana abbiamo parlato con Fiorenzo Bresciani, Presidente di AsUC Associazione Uomini Casalinghi. L’associazione promuove un nuovo modo di vivere la casa e la famiglia per un riconoscimento culturale e burocratico dell'attività di casalingo, in un momento in cui l’equilibrio tra famiglia e lavoro è ormai diventato una necessità sociale.

Le domande a Fiorenzo Bresciani


Fiorenzo Bresciani, quanti casalinghi ci sono in Italia? Sono aumentati negli ultimi anni?
A oggi gli iscritti alla nostra associazione sono 5.638, ma una statistica dell'Inail - anno 2010 - certifica che tutti gli uomini casalinghi che hanno pagato il bollettino per gli infortuni domestici sono 22.600 e negli ultimi anni il numero è sicuramente aumentato. Nel 2003, quando è nata l'associazione, non si parlava molto degli uomini casalinghi, certamente negli anni abbiamo aiutato e sensibilizzato su questo tema, portando l'uomo a non vergognarsi più a dire di essere casalingo.

Come vive l’uomo casalingo il rapporto con la propria figura maschile?
La dimensione casalinga è un modo di essere che appartiene a ogni uomo: sotto i vestiti del manager, del professionista o dell’impiegato, tutti gli uomini sono anche casalinghi, svolgendo all’interno della casa qualsiasi faccenda domestica investendoci attenzioni ed energie. Questa è una parte del sé che aiuta l’uomo ad acquisire la pienezza della propria identità.

Perché diventare casalinghi?


I motivi sono molteplici: a volte incide moltissimo la perdita del lavoro in un momento particolare. Per quanto mi riguarda personalmente, dopo aver chiuso la mia attività commerciale ho iniziato a lavorare in casa lasciando spazio a mia moglie nel suo lavoro.

Che riscontro ricevete dalle donne, come vedono la figura del maschio armato di scopa? Come un'opportunità o come un'invasione di campo?
In un primo momento hanno reagito malissimo, pensavano: "adesso l'uomo vuole entrare anche nello spazio domestico". Col passare del tempo hanno visto che invece, se l'uomo aiuta in casa, è conveniente anche per loro. L'uomo che aderisce alla nostra associazione ha il desiderio di riscoprire il valore delle faccende domestiche e soprattutto non ritiene tale lavoro in nessun modo svilente, né contrario a quella che è sempre stata considerata la "virilità" maschile.

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